Voto: 8/10
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#scarpetterosse è hashtag che ho deciso di dedicare alle letture su femminicidio e violenza di genere . Il primo libro che ho voluto affrontare per questa nuova rubrica è stato Mia per sempre, e non me ne sono pentita.
Nonostante l’approvazione di due recenti leggi, quella sullo stalking e quella sul femminicidio, in Italia il fenomeno della violenza di genere è ancora poco conosciuto ma in costante e preoccupante aumento.
Ci sono intere zone di questo paese nelle quali alcuni comportamenti tipici di questa devianza sono fraintesi e ancora giustificati. La responsabilità di ciò è attribuibile, invero, a molteplici fattori: alcune forme di mentalità retrograda che trovano terreno fertile nel basso livello di cultura purtroppo ancora esistente in alcuni strati della popolazione; problematiche socio-familiari che, il più delle volte, minano nella donna la fiducia e la consapevolezza di se stessa, rendendola incline al pensiero di meritare addirittura alcuni atteggiamenti di carattere punitivo; veri disturbi della sfera psicologica ed affettiva che inducono nella coppia comportamenti patologici ed ossessivi, spesso culminanti nei tragici esiti che osserviamo ogni giorno al Telegiornale.
Il libro costituisce un valido ausilio per chiunque voglia approcciarsi a questa tematica, studiandone gli aspetti socio-culturali e gli elementi distintivi. L’Autrice ha svolto un approfondito lavoro di indagine, anche extra-nazionale, sulle radici e le motivazioni principali legate allo sviluppo di questo fenomeno nella nostra epoca e sui rimedi che i vari ordinamenti hanno cercato di apprestare all’emergenza da esso creata. Del pari, ha sviluppato una ricerca casistica ragguardevole.
La narrazione segue l’esposizione dei principali filoni evolutivi della problematica in esame, corredando l’analisi teorica con la narrazione e descrizione psicologica di una variegata serie di casi di cronaca giudiziaria. Questi ultimi non vengono solamente presentati ma vengono sottoposti ad un’attenta e rigorosa disamina e scandagliati anche alla luce dei principali orientamenti sociologici e psicologici, anche servendosi di trascrizioni delle opinioni di illustri esperti del campo.
Nel complesso, il libro è molto ben scritto e scorrevole. Non è scontato, spesso mi è capitato di dover leggere libri-dossier di carattere medico-legale e psicologico davvero difficili da comprendere per i non addetti ai lavori. Questo, invece, è scritto in maniera molto chiara e diretta, non utilizza un linguaggio particolarmente tecnico e può essere letto con piacere anche da chi non abbia una formazione specifica di carattere psicologico o legale.
Mi è piaciuto moltissimo e ne consiglio vivamente la lettura a tutti coloro che intendano farsi un’idea veramente approfondita di cosa sia la violenza di genere e di quanto sia importante affermare una cultura consapevole dell’esistenza reale di questo fenomeno, della sua pericolosità e della necessità morale di denunciarlo ed eradicarlo definitivamente dal nostro costume sociale.