C’è una preghiera che, pur essendo protestante, mi è sempre piaciuta moltissimo.
Si chiama preghiera della serenità e a differenza delle preghiere cattoliche alle quali siamo abituate – che per la maggior parte implorano salvezza e misericordia onde ricordarci che anneghiamo nel peccato – chiede una cosa molto più importante: la pace interiore.
Ma prima di affrontare questo discorso ti ricordo – o ti dico, se è la prima volta che arrivi qui – che questo post appartiene ad una serie intitolata Come essere felici e vivere una vita più easy e soddisfacente, nella quale ti offro spunti di riflessione e consigli pratici per migliorare la qualità della tua vita.
Se vuoi leggere i precedenti post della serie li troverai linkati nel corso dell’articolo.
LEGGI IL PRIMO POST DELLA SERIE: Come vivere felici eliminando le persone tossiche
La preghiera della serenità
Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare,
il coraggio di cambiare le cose che posso,
e la saggezza per conoscere la differenza
La serenità di accettare l’inevitabile
C’è un’infinità di cose che non dipendono da noi e che non possiamo controllare.
Eppure si cresce con la convinzione che impegnarsi e dare il meglio di sè sia sempre sufficiente a garantire il miglior risultato.
E siccome non è così, non è assolutamente sempre vero che dando il massimo tutto andrà nel migliore dei modi, arrivano puntuali come un treno svizzero la frustrazione, il complesso di inferiorità e una considerevole deminutio dell’autostima.
Il solo modo di evitare che questo succeda è renderti conto che non puoi tenere tutto sotto il tuo controllo, non puoi sempre garantirti la certezza che le cose vadano come tu le avevi pianificate o le avresti volute, non puoi sapere davvero, fino in fondo, cosa succederà domani.
E devi lavorare su di te per fare in modo che questa consapevolezza non ti crei ansia, non ti metta ulteriormente sotto pressione, ma ti liberi finalmente dalla montagna enorme di responsabilità, aspettative e pretese che hai avuto addosso per tutto questo tempo.
Tu non sei responsabile di tutto quello che ti accade intorno:
- non sei responsabile, per esempio, di quello che le persone vogliono da te. Le loro aspettative non hanno nulla a che vedere con quello che tu dovresti fare della tua vita
- non sei responsabile delle scelte degli altri, non puoi permettere loro di buttarti addosso le conseguenze di quelle scelte
- non sei responsabile della felicità altrui. Non è giusto che la felicità di una persona dipenda da un’altra, da quello che fa, da quello che pensa, da come vive la sua vita. Non dovresti vivere preoccupandoti perennemente che ciò che fai, dici o pensi renda infelice il prossimo. Tu hai il diritto di essere come sei e hai il diritto che gli altri ti amino esattamente per come sei, senza che tu debba cambiare per la loro soddisfazione
Quando avrai maturato queste tre semplici consapevolezze, sarà molto più facile trovare dentro di te la serenità di accettare quello che ha il carattere dell’ineluttabilità.
LEGGI IL SECONDO POST DELLA SERIE: 5 Consigli per vivere sereni senza stress
Il coraggio di cambiare
Quante cose, nella tua vita, meriterebbe di essere diverse?
Spesso pensiamo di essere infelici e cerchiamo dentro di noi risposte a domande sempre più complicate, quando in realtà la soluzione del nostro problema e disagio è molto più semplice.
Spesso, non siamo infelici, o depressi, o tristi. Spesso siamo soltanto insoddisfatti.
Di un rapporto che non funziona.
Di un lavoro che non ci appaga.
Di un posto che per noi non è più casa.
E sembra banale a dirsi, ma la soluzione ad ognuno di questi problemi è cambiare.
Cambiare le regole del rapporto, cambiare il modo in cui lo portiamo avanti, o nei casi più estremi cambiare rapporto. I rapporti non sono sempre perenni, alcuni si esauriscono molto prima di quello che avremmo creduto.
Nella vita non c’è nulla che non possa essere cambiato.
E non fraintendermi: per cambiato non intendo necessariamente scambiato, nel senso di sostituito con una cosa o persona diversa.
Intendo anche mutato, progredito, evoluto.
Spesso la sofferenza che proviamo dipende dal fatto che restiamo in una situazione che non soddisfa più le nostre esigenze, come un vestito che ci va troppo stretto perché ci siamo cresciute dentro.
Quel vestito si può sostituire, se è logoro. Ma se invece fosse possibile modificarlo e adattarlo alle nuove esigenze?
Non devi crogiolarti nella sofferenza per qualcuno, o qualcosa, che non funziona.
Ma neppure gettare alle ortiche qualcuno o qualcosa di grande valore solo perché sei in una stagione di vita differente.
Abbi il coraggio di cambiare.
Abbi il coraggio di dire “questa persona non la amo più”.
Ma abbi anche il coraggio di dire “questa persona la amo ancora tantissimo e se non voglio che ci si perda a vicenda devo sedermi a tavolino con lei per cambiare le cose“.
Abbi il coraggio di cambiare lavoro, o di cambiare il tuo modo di condurre e vivere quello che hai già.
Abbi il coraggio, semplicemente. Non lasciare che le cose ti scivolino tra le dita perché hai troppa paura di metterle a posto.
Agisci : respira profondamente e cambia.
Una volta le cose si aggiustavano – mi diceva sempre mia nonna – adesso invece si buttano via e basta.
Ecco, ascolta mia nonna.
Impara ad aggiustare le cose: impara a cambiarle.
LEGGI IL TERZO POST DELLA SERIE: Paura: perché e come può diventare una tua alleata nella ricerca della felicità
La saggezza di comprendere
Infine, impara a distinguere le cose che devi avere il coraggio di cambiare da quelle che sono immodificabili.
Ma soprattutto – impara a rassegnarti a questa differenza.
Cerca di capire che la volontà non può cambiare la natura delle cose: ciò che non dipende da te continuerà a non dipendere da te anche se vorresti disperatamente il contrario.
Accetta l’impotenza.
Saper discernere non è sufficiente ad evitare la sofferenza, se poi passerai tutta la vita a rimpiangere quello che avresti voluto poter cambiare.
Concentrati sul possibile, lascia andare il resto.
Basa la tua felicità su quello che puoi costruire. Non te ne pentirai.
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