Al Principe Gian Maria Ildebrando del Monte di Tarquinia – già protagonista, insieme alla moglie Gloria e al fidato maggiordomo Oliver, del precedente romanzo I delitti di via Margutta – è capitata l’occasione della vita: risolvere una volta per tutte il complesso caso della scomparsa di Eloisa Oderisi, giovane adolescente romana svanita nel nulla molti anni prima.
La vicenda è estremamente intricata e coinvolge fatti, Istituti e personaggi eccellenti.
C’è un misterioso conto bancario aperto allo IOR, denominato alea iacta est (di proprietà del defunto marito di Anna Chiara, l’amica di Gloria, ma di cui nessuno sembra sapere niente negli uffici dello IOR) che ci porterà dritti dritti nel cuore delle più recondite stanze vaticane.
Dove apprenderemo notizie sconcertanti sul destino della povera Eloisa Oderisi e di alcune delle persone che hanno avuto la sfortuna di incrociare la sua strada, in un modo o nell’altro.
Sullo sfondo, un Cupolone che pare scricchiolare sotto il peso di segreti secolari e porpore cardinalizie intrise dei peggiori vizi che l’uomo può incarnare.
La ragazza scomparsa
di Giancarlo Capaldo
Chiarelettere, 192 pagine
Che, per caso questa storia vi ricorda qualcosa? Perché, nel caso, non avreste le traveggole.
Nessuno avrebbe potuto scrivere questo romanzo meglio di Giancarlo Capaldo, che per anni si è occupato del caso Orlandi e di molti altri casi di cronaca nera italiana.
Quando ho scovato questo titolo negli archivi dei libri in qualche modo collegati al caso Orlandi, ho sentito subito un fortissimo richiamo, pur sapendo che avrei avuto tra le mani un romanzo e non un libro investigativo.
E non mi ero sbagliata.
L’ispettore Gadget che è in me ha immediatamente attivato l’hop-hop-gadget-decodificatore.
Perché era lampante che, in un’opera di fiction, la lettura avrebbe riservato un complesso lavoro di decifrazione di nomi, fatti, date e riferimenti che non potevo assolutamente lasciarmi sfuggire.
La recente serie Netflix Vatican Girl ha portato Capaldo sullo schermo, con alcune dichiarazioni che sono già abbastanza indicative della sua opinione circa il mistero della scomparsa di Emanuela Orlandi.
Non restava che utilizzare quelle poche frasi come chiave di lettura, in una sciarada che conferma – ove ce ne fosse ancora bisogno – che nel caso Orlandi niente è mai come sembra.
Giudizio: 10+
NB. il romanzo è un’opera di fantasia, con tutti gli iniziali disclaimer del caso. Non contiene la soluzione al caso Orlandi. Tuttavia, ove si conoscano i fatti storici e si riesca a decodificare la sequenza narrativa di personaggi, eventi e circostanze, spiega molto chiaramente quale sia il punto di vista dell’autore sull’intera vicenda.
Profilo autoriale
Responsabile, fino al 2012, della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Successivamente, Procuratore aggiunto alla procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma e responsabile del pool antiterrorismo.
Ha condotto inchieste importantissime: dal leader curdo Öcalan ai crimini contro l’umanità di Pinochet, il caso Marrazzo e la P3, l’indagine Fastweb-Telecom e Finmeccanica.
Si è occupato del recupero della Tavola Doria di Leonardo e del caso dei due Marò in India, oltre che di numerose indagini contro la criminalità organizzata. È stato uno dei magistrati che ha indagato sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e sulle molte piste investigative ad essa collegate.
Attualmente è in pensione e si dedica alla sua più grande passione: la scrittura.
Ha all’attivo, oltre a diversi saggi, un precedente romanzo, I delitti di via Margutta, e il libro Roma Mafiosa: cronache dell’assalto criminale allo Stato.
La ragazza scomparsa è il suo secondo romanzo.