I bambini maleducati non esistono e altre favole contemporanee - Piano terra lato parco

Una delle caratteristiche più evidenti di questi “tempi moderni” (modalità nonna on) è la polarizzazione estrema di qualunque argomento di discussione o dibattito.
Di qualunque cosa si stia parlando è sempre tutto o bianco o nero e si tende a volersi accaparrare la ragione con ogni mezzo possibile, non ultimo la derisione, declinata col maggior numero di emoticon disponibili, con o senza occhiolino, con o senza sorrisetti maliziosi, a seconda che l’interlocutore sia più o meno predisposto ad accettare l’altrui punto di vista.
Il caso in cui lo noto di più in assoluto è quando si parla di bambini. I bambini sono dei polarizzatori naturali di discussione. Pare impossibile condurre un discorso che riguardi i bambini senza che qualcuno si senta offeso o chiamato in causa, al punto di affermare o negare con inspiegabile abnegazione un determinato punto di vista.
È un atteggiamento che non capisco, onestamente. Oggi come oggi è diventato impossibile esprimere una lamentela che abbia ad oggetto i bambini perchè si diventa subito, in quattro e quattr’otto, degli intolleranti che non hanno pazienza.
Guai a dire che i bambini spesso e volentieri piantano capricci snervanti, perchè ti ritrovi schierato il plotone di chi dice che i capricci non esistono e, statene certi, la discussione non finirà bene, perchè voi sarete etichettati come quelli che non sanno educare e che forse i figli non avrebbero dovuto farli.
Ma, cari amici miei, i bambini i capricci li piantano eccome.
Se un bambino si sveglia nel cuore della notte urlando, con tutta probabilità avrà fatto un brutto sogno e piangendo esprime il bisogno di essere rassicurato. Siamo d’accordo.
Ma se un bambino urla, strepita e batte i piedi perchè ha deciso che deve giocare a palla con un bicchiere di vetro e voi, dopo avergli spiegato che non si può, gli togliete con calma il bicchiere mentre lui dà sfogo ai peggiori suoni gutturali sparati ad un volume decibel che infrange le barriere del suono..se succede questo, amici miei, il bambino sta piantando un cazz di capriccio. E se qualcuno sostiene che in quel momento manifesti il bisogno recondito di giocare a palla col bicchiere di vetro ed esplorare i limiti, scusate, ma il problema educativo per quanto mi riguarda ce l’ha lui.
La stessa cosa succede con un’altra famigerata frase che non dovete pronunciare mai, se volete arrivare alla fine di una vita piena e soddisfacente senza essere linciati: “Alcuni bambini sono maleducati”.
Perchè, amici cari, dovete sapere che i bambini maleducati non esistono. Esistono solamente bambini educati o “bisognosi di maggiore spazio vitale” e, contemporaneamente, adulti intolleranti e – comunque – molto più maleducati dei bambini.
Questo è l’argomento su cui esiste il benaltrismo più sfacciato che abbia mai rilevato.
Se provate a dire che alcuni bambini sono veramente cafoni perchè, che so, non è proprio educatissimo sdraiarsi sul tavolo della pizzeria assumendo la posizione della X ed impedendo agli altri commensali persino di svolgere la salvietta, le prime risposte che otterrete saranno certamente:
- Io non ho mai visto niente del genere, rigorosamente seguito da faccina sorridente con occhiolino il cui sottotesto è “te lo stai inventando solo per perorare il tuo punto di vista”;
- Sinceramente io sopporto meno gli adulti che parlano a voce alta e fanno casino, i bambini non mi danno nessun fastidio.
Ma dite sul serio o è solo la sindrome del bastian contrario?
Io sono madre, ho due figli ed anche un livello di pazienza che ritengo inaspettatamente elevato per i miei parametri.
E sono fissata con l’insegnamento dell’educazione, sì.
Perchè ritengo che al netto di ciò che è umano e sopportabile per un bambino, ci siano atteggiamenti assolutamente inconcepibili che fanno la differenza tra un bambino stanco che piange e un bambino maleducato che disturba.
Se vado al ristorante, come mi è capitato prima che iniziasse la pandemìa, e mi trovo di fianco un tavolo di bambini di 10 anni, soli (e anche di questo si dovrebbe parlare diffusamente), mi aspetto quantomeno che abbiano ricevuto l’educazione necessaria a fare in modo che non disturbino tutta la sala con urla, corse e schiamazzi. E certamente mi aspetto che uno di loro non mi plani sotto il tavolo con un inciampone, rovesciando la bottiglia dell’acqua addosso a me e nel piatto della mia vicina di posto.
Ridendo, per giunta.
Perchè si tratta di semplice e basilare buona educazione.
Si va al ristorante per divertirsi, certo, ma per mangiare, principalmente. Se si ha bisogno di correre e fare schiamazzi ci si alza e si esce. Non si corre per la sala seminando lo scompiglio generale. Questa è maleducazione, non è “bisogno di esprimersi” e nemmeno “adulti intolleranti”.
Solo che non siamo più liberi di dire che prima di mandare 15 ragazzini di 10 anni a mangiare la pizza da soli il sabato sera, forse, ci si dovrebbe preoccupare di appurare che da soli sappiano effettivamente starci e senza creare imbarazzo alle famiglie e disturbo agli altri avventori.
E siccome non siamo più liberi di dirlo, nè di pensarlo, perchè se lo diciamo e pensiamo diventiamo di default degli odiatori di bambini, succede anche che se un ristoratore decide di affiggere un cartello in cui si fa presente che i bambini maleducati non sono i benvenuti e che i genitori hanno l’onere di sorvegliare i figli, ci si indigna anche.
Poco importa che sul cartello non ci sia scritto che tutti i bambini non sono benvenuti, ma che non lo sono i maleducati (con chiaro invito ai genitori ad educare i propri figli, non certo con offesa ai bambini che della propria educazione non hanno colpa…quindi al limite sono i genitori ad essere odiati, non i bambini).
Poco importa anche che il dovere di sorvegliare i figli affinchè non arrechino danni ad arredi e suppellettili altrui sia previsto addirittura da quella cattivona, intollerante ed odiatrice di bambini della legge Italiana (si chiama dovere di vigilanza, in effetti, e in certa misura anche di educazione, appunto).
Leggere e comprendere è troppa fatica.
E pensare che persino nel mio regolamento di condominio è espressamente previsto un articolo che dispone l’obbligo per i genitori di vigilare che i figli non arrechino molestia, disturbo nè danni al patrimonio condominiale.
Che condominio intollerante e fascista. Non si è più liberi nemmeno, che so , di spaccare qualche vetrata a pallonate o di distruggere l’impianto videocitofonico con i sassi.
Importa solo che i bambini siano liberi di fare proprio tutto quello che gli pare nel momento esatto in cui ne hanno voglia e tutti quelli che pretendono, stolti, il rispetto di un minimo di regole di convivenza civile sono solo degli intolleranti odiatori di bambini.
Perchè i bambini maleducati non esistono, esistono solo adulti intolleranti. I bambini sono tutti bravi, educati, fatati, profumati e – soprattutto- assolutamente non capricciosi.
Al massimo, manifestano un bisogno.
E io sono bella come Claudia Schiffer.
