Uno dei principali motivi per cui non riesci a percepire di essere felice, o di avere tutte le opportunità di esserlo, è il livello di stress cui ti senti sottoposto ogni giorno.
Il lavoro, le responsabilità individuali, l’accudimento di familiari e bambini, talvolta anche degli animali domestici: tutto sembra pesare sulle tue spalle e generare stress.
Ma se ti dicessi che non sono sempre gli impegni materiali a crearlo e che ci sono molti fattori emotivi che ti logorano, giorno dopo giorno, soltanto perché sei tu che lo permetti?
Essere felici è una scelta, ne ho già parlato, ed è una scelta che implica la responsabilità di prendere le decisioni giuste per la salvaguardia del proprio benessere.
Con questo post voglio inaugurare una serie nella quale ti spiegherò come vivere felici e ridurre lo stress, agendo su questi fattori emotivi e prendendo provvedimenti concreti per migliorare la qualità della tua vita.
La mia competenza a riguardo? Io l’ho fatto prima di te, l’ho fatto per migliorare la mia vita.
E ha funzionato.
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Per ridurre lo stress e vivere felice devi eliminare le persone tossiche
A volte non sei infelice davvero, non hai una brutta vita o un lavoro che fa schifo. A volte non hai nemmeno troppi impegni o troppe responsabilità.
A volte sei semplicemente circondato dalle persone sbagliate.
Eliminare queste persone, che io definisco tossiche, dalla tua vita è il primo consiglio pratico che ti do per essere finalmente felice e vivere bene.
So che in questo momento sei in preda allo scetticismo e pensi che io stia vaneggiando banalità, ma fidati: leggi l’articolo fino in fondo e ricordati che io ci sono passata prima di te e ti garantisco che non si tratta di banalità.
Quali sono le persone tossiche?
Le persone tossiche possono essere di molti tipi, io ne ho individuati 5 e ti spiegherò come riconoscerle e come la loro tossicità influenzi negativamente la tua vita.
Perché è importante che tu acquisti consapevolezza in ordine all’influenza che possono avere (e in genere hanno) e, soprattutto, che impari a riconoscerle autonomamente, per poter fare esattamente come la persona della foto qui sopra: adottare una serie di protezioni dal loro veleno.
Sono sicura che, a mano a mano che proseguirai nella lettura, appariranno davanti a te degli identikit precisi con nomi e cognomi dei tuoi conoscenti.
Se mi sbaglio, scrivimelo in un commento!
1. L’eterno educatore/educatrice
Di sicuro ne conosci almeno uno/a.
È quella persona per la quale non c’è niente di te che vada bene: lei deve spiegarti come devi essere, come devi parlare, come devi vivere (dentro e fuori da casa tua), cosa devi pensare, come devi comportarti.
Non ha importanza che tu non sia più un bambino di 3 anni ma un adulto ben formato e indipendente: l’eterno educatore/educatrice ti deve per forza istruire, ti deve per forza addomesticare.
Non è facile indicare con precisione le frasi tipo che utilizza, perché non è così consueto conoscere persone che ti dicano esplicitamente quanto la tua idea sia stupida e la loro ottima (ma ce ne sono).
È molto più facile riconoscerle dall’atteggiamento:
- guardano il mondo dall’alto in basso
- sanno indicare sempre senza alcun dubbio gli errori di tutti, mentre hanno una certa difficoltà ad inquadrare i propri e, in genere, se devono ammetterli lo fanno al condizionale (tipo “potrei aver sbagliato“. Parte non detta: “ma non credo“)
- hanno ovviamente una guida alla vita da dispensare a chiunque
- in generale, si reputano titolate ad insegnare al prossimo come vivere anche senza che sia stato loro chiesto alcunché
Ad ogni modo, generalmente si esprimono con frasi tipo “devi assolutamente dimagrire/ingrassare” (non essendo medici titolati), “non sei assolutamente capace a fare questo, adesso ti dico io come si fa“, “durante la tua giornata dovresti fare queste cose e non queste altre“, “Quella cosa che hai fatto/scelto/comprato non vale niente, dovevi fare/scegliere/comprare quest’altra” e via discorrendo.
Il contatto con gli eterni educatori è tossico perché – a meno di avere una dose di autostima elevatissima, nel qual caso non saresti qui a leggere il mio blog – è facile che tu ti convinca in breve tempo che abbiano ragione loro, sminuendo la tua obiettività e capacità di prendere decisioni.
2. I vampiri emotivi
I vampiri emotivi, o vampiri energetici, sono quelle persone che hanno la capacità di risucchiarti energia vitale.
Non ci sarebbe neppure bisogno di descrivere i loro caratteri tipici, perché ti accorgi di averne incontrato uno dal fatto che il contatto ti lascia emotivamente e fisicamente distrutto, ma comunque:
- si piangono addosso continuamente lamentando di avere ogni sfortuna che si possa concepire
- sono polemici, qualsiasi spunto per loro va bene per intavolare una discussione inutile
- manipolano le persone che si dimostrano amiche scaricando loro addosso problemi e responsabilità
- hanno un problema per ogni soluzione
Proteggersi dai vampiri emotivi è essenziale, perché quello che loro prendono di mira non sei tu, in quanto persona, ma la tua energia.
Essendo persone del tutto prive di risorse personali, a livello emotivo e psicologico, prendono di mira la tua capacità di affrontare in modo equilibrato i problemi e risolverli, scaricandoti addosso la loro inadeguatezza.
Sopportare a lungo un vampiro energetico è destruente e può portare financo a una severa depressione: te ne devi liberare assolutamente.
3. Gli ombelichi del mondo
Dai, hai capito.
Quelle persone che loro sono la donna e tu lo specchio: non esisti per altra ragione che riflettere la loro immagine.
In breve:
- loro hanno problemi seri, tu no, le tue sono cazzate
- ti cercano solo per disgrazie (le loro, ovviamente) che generalmente sono lavorative o sentimentali
- sei l’amico/a perfetto/a solo quando loro sono felici e tu no: se succede l’opposto, sei l’amico/a di merda e loro sono indignati/e dalla tua mancanza di empatia nei loro confronti
In patica, con queste persone vai d’accordo solo quando hanno una vita migliore della tua.
La loro presenza è tossica perché, soprattutto se si tratta di amicizie nei confronti delle quali nutri affetto e che hanno un ruolo importante nella tua vita, sarai per sempre condannato ad essere emotivamente solo/a.
Gli ombelichi del mondo amano soltanto loro stessi e l’immagine di sé che vedono riflessa in te.
Al loro fianco, tu non potrai mai brillare.
4. I celolunghisti e le celolunghiste del dolore
Celolunghista è un neologismo: è l’espressione utilizzata, mutuando una metafora concettuale, per identificare gruppi di persone che fanno a gara a chi ce l’ha più lungo per qualcosa.
I celolunghisti del dolore sono quelle persone che – semplificando in modo estremo – hanno sempre più diritto di te di lamentarsi.
Stanotte hai dormito male perché avevi il torcicollo? Eh, mamma mia, loro non dormono bene da una vita intera, forse il collo non ce l’hanno neanche.
Tu hai mal di schiena perché ti sei smazzato un trasloco da solo senza un cane che ti desse una mano? Eh, ma loro hanno l’ernia del disco, 4 vertebre incrinate, la sciatica e anche una lieve zoppìa.
A parte gli scherzi, sono sicura che in questa definizione individui sicuramente qualche tua conoscenza: il celolunghista del dolore è quello che ha i tuoi stessi dolori (fisici o emotivi) però lui di più, sempre.
La sua espressione tipica, ad ogni tua affermazione, è:
- ah TU hai…? Vorrei averlo io il tuo… !
Sono persone tossiche perché sopportare continuamente che qualcuno ti dica “ah guarda non dirlo a me, io sì che ho dolori forti” significa, da un lato, rassegnarsi a pensare che non si ha mai il diritto di riconoscere pubblicamente di stare male; e dall’altro, convincersi lentamente che non esista alcuna situazione di disagio vero e, fondamentalmente, ci si lamentI per nulla.
La presenza di un celolunghista nella propria vita cementa, giorno dopo giorno, la convinzione che se hai un dolore (fisico, emotivo o entrambe le cose) devi stare zitto e pedalare perché c’è chi sta peggio di te e, quindi, tu non hai diritto di lamentarti.
E puoi chiederlo a qualunque psicologo o psichiatra: si tratta di un atteggiamento che trovarne di più sbagliati non si può!
5. Le persone emotivamente stupide
Di cosa sia l’intelligenza emotiva e di quanto sia importante per vivere una vita autenticamente felice, ti parlerò in un prossimo post.
Oggi ti basta sapere che tra le persone tossiche di cui devi assolutamente liberarti ci sono le persone prive di intelligenza emotiva.
Ma come le riconosco se non so cos’è l’intelligenza emotiva, mi dici.
È facile: le persone prive di intelligenza emotiva sono quelle che non sono in grado di gestire in modo equilibrato le proprie emozioni.
E quindi:
- non sanno empatizzare con i sentimenti altrui e non capiscono come si sentono le altre persone: se conosci qualcuno che, per esempio, quando parla non si rende conto di ferire il prossimo, quello è un imbecille emotivo da tenere alla larga
- non sanno gestire le emozioni forti: non avendo raggiunto un buon livello di maturazione nella gestione emozionale, di fronte ai problemi sono pervase da un profondo senso di inadeguatezza e quindi urlano, piangono, hanno attacchi di panico immotivati o crisi di rabbia con manifestazione violente sulle cose, arrivando per esempio a lanciare oggetti o ribaltare sedie
- non costruiscono relazioni durature: le persone prive di intelligenza emotiva non possono mantenere rapporti duraturi con gli altri, sia perché prima o poi il loro prossimo si stufa e le manda a stendere (come stai per fare anche tu, spero), sia perché non possiedono gli strumenti emotivi per coltivare rapporti di amicizia equilibrati e tendono a vedere il rapporto con gli altri solo come una relazione di scambio do-ut-des
- non sanno rassegnarsi ai cambiamenti: per le persone prive di intelligenza emotiva “si è sempre fatto così e proprio non capisco perché si debba cambiare“. Sono profondamente immobiliste, cultrici della retorica del bel tempo andato e spesso non accettano il cambiamento nemmeno in termini di progresso tecnico-scientifico: per esempio, chi rinnega le scoperte scientifiche dell’ultimo ventennio e tutte le decisioni istituzionali su di esse basate, sostenendo che le cose andavano bene anche prima di queste scoperte e quindi che senso ha cambiare?
Da quanto premesso, mi pare superfluo spiegarti perché la vicinanza di un imbecille emotivo sia tossica: se ci fai caso, l’imbecille emotivo può rientrare perfettamente in ciascuna delle altre 4 categorie di cui ti ho parlato. Cosa c’è da aggiungere?
Come liberarsi delle persone tossiche
Sì, tutto molto bello, mi dici.
Ma come faccio a liberarmi delle persone tossiche? Non le posso certo uccidere e, in alcuni casi, sono persone di famiglia, datori di lavoro.. non è semplice liberarsene.
Hai ragione ma la soluzione c’è.
Metto le mani avanti, però, perché in questo caso è d’obbligo:
Se sei una donna che vive in condizioni di violenza per colpa di un compagno manesco o verbalmente aggressivo, chiama il 1522 e chiedi aiuto per uscire dalla situazione di violenza nella quale ti trovi.
Non esiste altra soluzione: i compagni e/o familiari violenti vanno lasciati immediatamente e se non sei economicamente indipendente verrai aiutata a farlo da un’associazione antiviolenza.
In tutti gli altri casi, nei quali non parliamo di violenze fisiche o verbali, la soluzione è diversa.
È chiaro che quando la persona tossica dalla quale devi allontanarti è un familiare o un datore di lavoro, il mio consiglio di liberartene non significa che devi eliminarla fisicamente (per l’amor di Dio, no!) e nemmeno smettere di frequentarla.
In questi casi la missione è lavorare su di te.
Se ti accorgi che il tuo datore di lavoro è un imbecille emotivo, uno che ti maltratta psicologicamente o ti risucchia energia, o che un genitore o un familiare che comunque ami è una persona tossica sotto uno o più punti di vista, l’unica cosa che puoi fare è impermeabilizzarti.
Ti devi bardare come il tizio della foto sopra, che per utilità di metafora ti riposto adesso:
Devi lavorare su di te e sulla tua autostima per renderti indipendente dalle critiche continue, dai tentativi di sopraffazione, dalle violenze verbali, e costruire una distanza emotiva tra te e la persona tossica che hai vicino.
E se ti rendi conto che non ci riesci, che non è possibile cambiare le cose, che devi fare qualcosa per salvarti prima che sia troppo tardi, fallo: non saresti la prima persona e non sarai l’ultima.
Ci sono rapporti familiari che non possono essere salvati soltanto da uno dei due membri della coppia affettiva, anche l’altro deve fare la sua parte. E se non la fa, tu devi pensare a te stesso.
Perché la storia de “nessuno si salva da solo” è una cazzata pazzesca.
Tutti ci salviamo da soli, perché se non ci preoccupiamo noi di salvarci, non lo farà nessuno al posto nostro.
Quindi, se hai vicino una o più persone tossiche che, per una serie indefinita di motivi, non puoi semplicemente smettere di frequentare o silenziare, apri il tuo ombrello nero: cerca un aiuto professionale per lavorare sulla tua capacità di renderti impermeabile alla loro tossicità.
Se invece le persone tossiche sono tra i tuoi amici e ti accorgi che, anche lì, non c’è alcun margine per lavorare insieme sulla salvezza del rapporto, lasciale andare a pascolare altrove i loro problemi, senza remore.
In alcuni casi, puoi essere fortunato e trovarti ad “essere lasciato” tu stesso da uno dei suddetti amici, troppo stanco del tuo non essere all’altezza delle sue aspettative.
A me è successo e, ti dirò, mi sono fatta tanto di quel ridere quando è accaduto che in un certo senso l’avrei voluta ringraziare quella persona: il suo essere un ombelico del mondo fino alla fine mi ha risparmiato l’incomodo di darle del lungo.
Quando si dice morire di fuoco amico.
Prendi le decisioni necessarie al tuo bene, anche quando ti sembrano difficili o scomode, e ricordati che è della tua vita che si sta parlando: vuoi davvero lasciarla gestire a chi non ha mai fatto neppure un giro con le tue scarpe?
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